giovedì 28 settembre 2017

Non ho parole

non ho parole.

e per una che della chiacchiera impenitente e senza freno ha fatto la sua ragione di vita la faccenda in sé ha del miracoloso. tutta colpa (o merito, secondo l'opinione dei più) del Week Hand.
è andata così.
giusto giusto un anno fa, abbiamo partecipato ad uno degli eventi più elettrizzanti, coinvolgenti, stimolanti e divertenti dell'universo mondo. tornati a casa con la soddisfazione che traboccava dalla testa, dal cuore e dalle scarpe, non potevamo non tentare di replicare, sicuri di ripetere un'esperienza esaltante, ma incapaci di credere che si potesse alzare ancor più l'asticella delle aspettative.
e invece no.
perché ciò che sorprende del week hand è, appunto, che ti soprende. sempre. sempre di più.
potrei raccontare di artisti fuori dall'ordinario, di produzioni eccezionali in termini di creatività, purezza di stile, cura del dettaglio. potrei descrivere il piacere di conoscersi e rincontrarsi. potrei dire di una location che trasuda storia e cultura. potrei disegnare una piazza che profuma dei sapori inimitabili della cucina di Mister Happy e racchiude i sorrisi e l'entusiasmo di chi ha voglia di mettersi in gioco in workshop da paura per originalità e varietà.
potrei provare a definire la professionalità, il garbo e la competenza diFrancesca Baldassarrila preparazione senza confini e la simpatia travolgente di Gaia Segattini e la sua capacità di illuminare la via a chi, quella via lì, la percorre incespicando e senza mica tanto sapere dove sta andando. potrei dire di un'organizzazione ineccepibile, uno staff disposto a spendersi fino allo sfinimento senza mai perdere in cortesia e disponibilità e di un boss, Francesca Tassellipaziente, coraggioso, forte come la roccia, sensibile come solo una bestia, una bestia rara davvero, sa esserlo.
potrei. ma non lo faccio. tanto chi mi crederebbe?

p.s.: le foto sopra sono di Jo handmade design che, non paga di essere una creativa dall'indiscusso talento, oltre che una persona meravigliosamente meravigliosa, si è rivelata un autentico maestro dell'obiettivo.

questa invece è roba nostra:


...e sì che sono una donna di una certa età...


...e sì che siamo (perlopiù) gente di una certa età...


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