mercoledì 22 giugno 2016

A casa

Affacciato sulla riva di un mare blu, ammicca da non troppo lontano alla sorniona imponenza di Tavolara. E tace godendo della luce del cielo infinito, del sapore salmastro della brezza marina, dell’abbraccio avvolgente del sole. In mezzo alle casette del borgo ti accoglie sussurrando all’orecchio parole di benvenuto, perché, qualunque sia la storia del tuo viaggio, comunque sia il percorso del tuo andare, ora sei a casa. 


Stenditi e riposa abbandonando i pesi sulla via, tenendo per mano i pensieri, cullato dal dondolio delle onde sashiko dai mille colori.
Ti sguazzano accanto, presagio di un mondo subacqueo che è lì, a due passi da te, felici pescioni appesi in banchi alle pareti, adagiati sui letti, sui divani, cuscini tra cuscini. Parlano japan, perché i tessuti da cui son nati vengono da molto lontano e dell’Oriente conservano i simboli delle geometrie, le delicatezza e la purezza delle forme, il fascino dei disegni.

Poco più in là uccelletti di legno colorato cinguettano liberi, seduti sui trespoli a sistemarsi le piume prima di spiccare il volo. Non temono di perdere la rotta: li guiderà il colore, la forma, il cuore di una casetta piccina rivestita di stoffa che racconta di luoghi, animali, oggetti forse reali, forse solo immaginati.


Perché da casa si parte e a casa si torna.


Big fish, birdhouse, runner: cou.cou.ja per il Residence Hotel Porto San Paolo: felice di aver condiviso un sogno.


Grazie all’architetto Denise Leoni che ha permesso che ne facessi parte e che, con l’energia di una professionalità senza pari, la leggerezza di un garbo infinito, il trasporto di una creatività dirompente, l’entusiasmo di una passione tenace, mi ha regalato il piacere del lavoro di squadra.

Grazie a Sabina Era per le parole, i pensieri, le idee, le mani, la pancia, le nuvole, le stelle, quelle del mare e quelle del cielo.
Grazie, di testa e di cuore.



(foto Pierluigi Dessì confinivisivi fotografia)

domenica 19 giugno 2016

MEX-JAP!

Ore e ore consumate, logorate quasi, alla ricerca di accostamenti cromatici insoliti, dai, anche un pelino arditi, che ti levino di dosso l’infelice sensazione del déjà-vu, una snervante ricerca dell’“inaspettato con gusto”, capace però di conciliarsi con la levità e la purezza tutta giapponese: tentativi (non va), tentativi (non esattamente), tentativi (forse) e poi di notte, sì, proprio di notte, a illuminare come un fuoco d’artificio l’oscurità delle tenebre, arriva. 


MEX-JAP fishbox: come non esserne fieri?

fishbox MEX-JAP - cornice in legno realizzata e dipinta a mano - softie in tessuto giapponese

giovedì 2 giugno 2016

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