sabato 26 dicembre 2015

Intempestivi ringraziamenti


Lo so. E' un momento difficile. Abbiamo affrontato inenarrabili cimenti, offerto il fianco a lotte impari, sfiancato le nostre membra, indebolito i nostri cuori, ma abbiamo trionfato sulle forze del male: il Natale è passato. E, con lui, le cene, i pranzi, le belle rimpatriate con amici e parenti, i pacchetti, le lucine intermittenti, gli “auguri a te e alla tua famiglia”. E' ora di tirare il fiato per il pericolo scampato, godere del silenzio, dare requie ai corpi fiaccati e appesantiti. Ma come non tributare un giusto seppure non tempestivo ringraziamento alla bella, grande, splendidamente accogliente famiglia del creativ[e] che a casa ci fa sentire davvero? grazie al team superefficiente di Amazing*us che non sbaglia un colpo manco a spararli, ai maker bravi bravi e pazienti fino al martirio che, con ostinata rassegnazione, sopportano la cou.cou.jesca baraonda, a chi è passato a trovarci, a chi ci ha sorriso, a chi no, a chi si è trattenuto, a chi no, a chi ci ha augurato buon natale, a chi no. Vi amiamo tutti tutti.








CCM Christmas Edition - Cagliari 18/23 dicembre 2015

mercoledì 25 novembre 2015

Due giorni a Verona


Verona. Due giorni per conoscere, ammirare, ridere, scherzare.
Due giorni per incontrare artisti capaci, con la bellezza delle cose, la purezza dei cuori, l’entusiasmo delle mani, l’estro del genio, di rendertela migliore davvero, la vita.
Due giorni per scambiare due, quattro, mille chiacchiere con la gente, persone speciali che ti fanno sentire speciale.


Due giorni per guardare dritto negli occhi la blogger dei tuoi sogni (ho stretto la mano a Tulimami, ho stretto la mano a Tulimami, ho stretto la mano a Tulimami...!)
Due giorni per sentirti parte di una famiglia parecchio allargata, e pure tanto, ma tanto accogliente.


Due giorni per ricaricare le pile dell’autostima e maturare l’orgoglio sconfinato di chi c’era.
Due giorni di mal di testa, gombe gonfie, panini e pizzette mordi e fuggi, pipì trattenute, ché tutto è bello quando si prova il piacere della condivisione.



E poi una vita per dire grazie. A tutti. A madamaRobè per l’eccellente organizzazione. Ai vicini vicini Pompelmo-rosa e Lily & Sage Design, mix riuscitissimo di simpatia travolgente, talento ultraterreno e dolcezza senza fine. A tutti i “nuovi creativi” per avermi fatto sentire una della squadra. Alla signora che mi ha rivelato essere d’obbligo, nel patchwork, iniziare il lavoro con un cuore rosso, perché il rosso è amore, è sangue, è passione, è vita.



Festival dell'Handmade - I Nuovi Creativi - Verona, 22 e 23 novembre 2015


giovedì 5 novembre 2015

COU.COU.MALI'


C’era una volta una serial killer sartoriale con la mania delle parentesi, che apriva, apriva, apriva, senza mai ricordarsi di chiudere. E questo in ogni ambito possibile e immaginabile: a cominciare dalla matematica – splendido, ma tutt’ora irrisolto mistero che il trascorrere lento e cadenzato degli anni non è servito a disvelare neppure di n’anticchia –, in cui il succedersi di tonde, quadre e graffe, seppure valesse a soddisfare di molto il senso estetico frivolo e vezzoso, varcava i confini della logica sconfinando oltre le mura della retorica. Da qui una verbosità incontrollata fatta di incidentali, subordinate, paratassi, ipotassi, protasi, apodosi, ablativo assoluto e chi più ne ha più ne metta, che da sempre è riuscita a regalare a chi parla tanta gioia quanto grande, immenso, sconfinato è il dolore di chi ascolta.


Se almeno l’infausta abitudine dell’apri-e-non-chiudi si fosse limitata al settore nobilissimo della chiacchiera... e invece no. Eccola là, la serial killer, armata di ago e filo, a tirare fuori dalle matrioske della sartoria un’idea che nasce da un’idea, che nasce da un’idea, che nasce da un’idea, in un indistinto e melmoso magma creativo.


Per farla breve (!), un giorno quella serial killer là incontra una leggiadra fanciulla capace di creare l’incanto dalle cose semplici. La giovine donzella, tra le tante, infinite doti possiede l’arte di segnare la stoffa con tratti essenziali e pure così poetici, che ricordano la magia degli ideogrammi giapponesi.


Le mani ancora lorde dei fili d’imbastitura dell’ultima creazione in stile vintage, la serial killer posa metro e forbici e pensa. Pensa e ripensa. Qualche semplificazione qua, qualche adattamento là, il grembiule diventa gonna, la gonna si adatta ad ogni taglia e misura e, sovrapposta, puta caso, a un leggin fashion assai, diventa, impreziosita da un pattern da paura, un capo così cool, ma così cool che di più non si può. Perché MALILLA ha stoffa da vendere!!!




venerdì 30 ottobre 2015

En couisine avec maman


Lungi dall’avventurarsi nei gustosi (e perigliosi) meandri della haute cuisine, Cou.cou.ja mal si destreggia tra du’ spaghi e un uovo in padella. Ma, quando hai dalla tua una mise adatta, una dose industriale di autosuggestione e la collaborazione di qualche giovane amica, il miracolo ci scappa. 


Perché, alle volte, l’abito, il monaco, lo fa eccome!



Tablier de couisine vintage maman et fillette





lunedì 26 ottobre 2015

Nel Salotto di Camilla


Una settimana, sette lunghi giorni spesi a programmare incastri magici, vincere la ferina ritrosia (roba che in confronto il più asociale tra i cinghiali barbaricini ha doti da pr), tentare, con fatica, s’intende, un compromesso appena accettabile tra decolleté con tacco dodici e intramontabile birkenstock di teutonica eleganza, per proclamare infine in baldanzoso soliloquio: sì, ci vado!, ché l’inaugurazione del meraviglioso Il Salotto Di Camilla, non è evento da perdere. E poi... accettare l’evidenza di una inesistente capacità organizzativa, porgere il fianco ai doveri di mamma, rimandare (di poco però) la visita, nell’attesa di deliziare occhi e piedi apprezzando creazioni supermaravigliosamente fantische di amici vecchi e nuovi, muovendo il passo – il piede calzato nelle ciabatte di sempre – in uno degli spazi più frizzanti della città. 


E viaggiare a tre metri da terra, ché in mezzo a tante cose belle belle, occhieggia anche qualche uccelletto e pesciotto di cou.cou.jesca fattura. ancora un mondo di grazie, girls



giovedì 15 ottobre 2015

Giovani artisti crescono


Sia detto una volta per tutte: cou.cou.ja è lenta, prolissa e stenta assai ad arrivare al punto. Esattamente. Ma il punto qual è? Il punto è che, in coincidenza con la fine dell’anno scolastico (quello appena trascorso evidentemente) – passaggio cruciale nella vita dell’ignaro toporagno, allora imberbe allievo della scuola d’infanzia, pure destinato, sebbene ancora imberbe, a raggiungere i fasti della primaria a rapide e dignitosissime falcate –, la succitata ha voluto celebrare l’evento con una creazione speciale che, tra le altre funzioni, valesse come segno di stima e ringraziamento all’anima bella che con biblica pazienza, infinita professionalità e dolcezza prossima al martirio ha fieramente contrastato la nefasta prospettiva di trascorrere lunghi anni accanto all’assai meno paziente e dolce bimbetto. E allora che fare? Dopo innumerevoli abbozzi, progetti, elucubrazioni, financo notturne, eccolo là, l’uovo di colombo. 


Non potendo raggiungere mete tanto alte, cou.cou.ja cede le armi al giovane, anzi ai giovani. Armata di spanne e spanne di un cotonaccio insulsamente monocromo e di una modesta scorta di pennarelli per tessuto (nobilitati, però, dalla presenza di esemplari fluo, che vita!!), irrompe fulminea nelle aule scolastiche e, al grido di “e ora a voi!”, esorta l’infame ciurmaglia a fare la festa alla maestra disegnando in suo onore quanto più ad essi aggrada. 

Risultato? Un pattern da fare invidia ai designer più navigati, che ispira, rallegra, commuove fino alle lacrime. Et voilà, il cadeau di fine anno è (finalmente) pronto. Grazie di essere stata parte delle nostre vite, maestra Silvia!




tablier "Silvia" - pattern by sezione F

sabato 3 ottobre 2015

COL-LETTI


Severamente black & white, i COL-LETTI di Cou.cou.ja: colletti che parlano da soli rubando la voce ai grandi della letteratura.




La primavera parte:
pianto fra gli uccelli e lacrime
negli occhi dei pesci.
Bashō Matsuo (1644-1694)




Mi recherà qui un pesce
il fluire del ruscello?
Brume di primavera
Issa Kobayashi (1763-1828)





Perché t'amo e mi sfuggi,
pesce rosso di vita
umido dentro l'erba
palpitante nel sole?

Perché non ho parola
dura come la pietra
che ti ferisca a morte?

Così ti fermerei,
e potrei disegnarti
un arabesco sul cuore.
Alda Merini (1931-2009)





Riflessa dal ruscello
la rondine si lancia,
un pesce
Shînomoto Saimaro(1656-1737)




Sta come il pesce,
che ignora l'oceano,
l'uomo nel tempo
Issa Kobayashi (1763-1828)




C'era una goccia di mare adagiata
in cima all'ultima lucida curva
di una conchiglia
attorcigliata.
Arriva l'onda con orlo di velo
arriva e tinge la sabbia di cielo.
Culla conchiglia si muove pian piano.
La goccia di mare
tremante
scivola sul primo tornante.
Arriva l'onda con passo di piuma
arriva e porta un sorriso di schiuma.
Goccia di mare, liquida biglia
scesa la chiocciola, sbuca
nel terzo ricciolo
della conchiglia.
Arriva l'onda, arietta celeste
veste la spiaggia di vetro, e la sveste.
Culla conchiglia rotola dolce
la quarta curva e' lavata dagli anni.
La goccia di mare scende
e scorda
le notti insonni.
Arriva l'onda che tutto ribalta
piglia la
culla la gira e la volta.
Culla conchiglia depone la goccia
lenta la stende sull'acqua salata.
Ora la goccia di mare e' una goccia
addormentata.
Chiara Carminati (1971)


Colletti amovibili double face dipinti a mano con pesce imbottito 

mercoledì 23 settembre 2015

La cartella del Capitano Flint


Dopo un'estate al sapore di valeriana e biancospino - che pure, sebbene assunti a dosi massicce, non hanno minimamente scalfito un'adamantina ansia parentale -, finalmente Cou.cou.ja è riuscita nella titanica impresa: nel mentre che la madre comprimeva il condotto lacrimale e tirava su col naso pretestando un'allergia mai sofferta e comunque fuori stagione, Toporagno, imperturbabile, varcava trionfalmente il portone della scuola elementare. 


Senza neppure accennare un bacio a fior di labbra all'indirizzo della madre, attonita e pure un pelino risentita.



Cartella modello "Capitano Flint"

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