mercoledì 10 luglio 2013

voilà l’été


Finalmente l’estate!
L’estate?
E allora come si spiega l’anacronistico oltre che dirompente scroscio d’acqua che ha investito le ora fracide membra di cou.couja vanificando in un frooosh impietoso i suoi più fausti proponimenti?
Perché, prima del pianto disperato, del singulto inconsolabile, dell’ululato spolmonante (o contestualmente ad essi), cou.cou.ja reagisce agli sgambetti della sorte (della sorte?) con elegante fierezza. Quella stessa che la porta, per quanto ancora singhiozzante e moccicante, a sostare pensosa dinanzi all’anta chiusa del suo guardaroba e lì, proprio sulla soglia, ad intonare, certo sul principio sommessamente, ma col passare dei minuti con sempre più stentorea risolutezza, I WILL SURVIVEEEEE.
Quell’abitino delizioso che paga con un lungo e triste esilio la colpa di un obbligato pendant con una scarpa tacco 12, quel giacchino stilosetto che, abbinato al pantalone giusto, fa molto amministratore delegato se non fosse che esso mal si concilia con l’abituale postura da prolasso degli omeri, quella graziosissima camiciola che esalta a non finire un, diciamolo pure, inesistente décolleté e ad ogni modo non può farsi perdonare l’urgenza di almeno un’approssimativa stiratura…
Ogni mezzo, anche il più infame nella sua scomodità, è lecito per ricaricare l’umore incerto e l’autostima che vacilla.
E nondimeno sia detto una volta per tutte: quando anche le insidie della meteorologia remano contro, più che di colpi bassi del destino si può parlare a buon diritto di s-f-i-g-a.
Cou.cou.ja, splendida nella sua mise total black, che, eccezion fatta per un più che accennato rilassamento addominale  la cui causa va tuttavia imputata alla sola smodata crescita intrauterina del Toporagno , avrebbe dato del filo da torcere alla più avvenente delle Eva Kant, muoveva in mattinata il passo sicuro sulle vie del centro quando, preceduto da lampo accecante che ha diviso in due la linea scura dell’orizzonte, un fosco nembo, riversando l’intero suo carico idrico, ha dilavato in un istante tutte le speranze di rinascita.
ma…
…cou.cou.ja non si arrende, cou.cou.ja è una guerriera, cou.cou.ja è una vincente!
Giusto il tempo di uno stoico mbe’, cou.cou.ja rimonta in sella e cavalca il destriero dell’ottimismo. Sostenuta persino da oramai trascorsi argomenti solstiziali, sentenzia: È estate? Che estate sia!


In coincidenza con l’imminente passaggio alla scuola primaria, una giovane principessa dalle ittiche ambizioni ha chiesto a cou.cou.ja un suggerimento per salutare la maestra più dolce del globo terracqueo.




La quale, non disdegnando di assumere lei pure marine sembianze, è comparsa, tra trine, merletti e ritagli di stoffa dalle sgargianti cromie, alla guida di un nutrito ed eterogeneo banco di pesci/fanciulli che muti al pare degli sgauzzanti cugini proprio non sono!




Pesci, mare, sole, allegria: estate!







blouse maître d'école in cotone azzurro  decoro dipinto con appliqué  patron maison

giovedì 4 luglio 2013

logorrea tessile


Logorrea: s.f. loquacità morbosa, irrefrenabile, frequente in soggetti alienati.
Stando quegli scrigni di imponderabile saggezza, forzieri carichi di ispirate verità che rispondono al nome di dizionari, sembrerebbe proprio che cou.cou.ja sia affetta  e in che misura solo la sospirata afflizione di congiunti e vicini è in grado di valutare  dalla patologia suddetta.
Dire che ella sia loquace equivale a parafrasare la sua più intima essenza che si esprime al meglio in continue, letali raffiche di mitraglia scaricate senza pietà in direzione dei già doloranti padiglioni auricolari di ignari e, se non tali, rassegnati  e silenti, come potrebbe essere altrimenti?  interlocutori.
Data la premessa, ne consegue il seguente sillogismo:
a) cou.cou.ja è morbosamente e irrefrenabilmente loquace
b) cou.cou.ja è indiscutibilmente un soggetto alienato
c) cou.cou.ja è logorroica
a + b = c: roba da far impallidire la più rigorosa delle logiche aristoteliche.


Ciò che sorprende è la smisurata estensione del campo d’azione entro il quale si manifesta tale sua propensione alla chiacchiera ossessivo-compulsiva.


Poiché il suo “ora ti racconto per bene”, intendimento che suona alle orecchie degli astanti come il tragico rintocco di una campana a morto, non si esprime, che so io?, unicamente nella sfera familiare (lontani, ahilui, i tempi antecedenti il domicilio comune, allorquando Monsieur le grand souris, approfittando della fortunata evenienza che la distanza gli offriva, accoglieva gli snervanti resoconti telefonici di cou.cou.ja adagiando con garbo sul piano dello scrittoio la cornetta gracchiante e perseverando nel contempo nelle proprie occupazioni dalle quali si distoglieva quanto bastava ad emettere un generico e intermittente “mm mm”). Anche l’ambito più propriamente tessile è stato voracemente fagocitato dal blob inconsistente e onnivoro della cou.cou.jesca logorrea.


Un cadeau destinato ad una giovanissima mademoiselle per la di lei stanza da letto ancora priva di mobilio: carta bianca, bianchissima, smagliante per cou.cou.ja. Un’occasione? di più. Una sfida: per le sue inesistenti doti di analisi, per la sua priva capacità di sintesi, per la sua supposta e mai posta attitudine al raccogliamo le idee.



Il progetto iniziale  n. 1 casetta con balconcino fiorito e profilo di gatto sul tetto  ha preso corpo e voce con la quale esso ha cominciato a parlare, parlare, parlare, parlare…




Eppure, sia detto a beneficio delle buone intenzioni, il gatto è stato omesso: e questa è sintesi!



tenda in cotone  decoro con appliqué


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